Uno degli hobby più diffusi fra gli individui di sesso maschile è il collezionismo di modellini di automobili. (foto 1) Gli studi effettuati sulla microdromofilia (psicopatologia riguardante i "maniaci dei piccoli mezzi di trasporto") hanno permesso di classificare con precisione quelle persone apparentemente normali che in realtà vanno pazze per automobili, autocarri, autobus, trattori e qualsivoglia altro si muova su ruote, purché in scala ridotta.
La prima, fondamentale distinzione, riguarda i microdromofili Statici e Dinamici. Non è detto che questi ultimi siano più snelli: infatti non sono loro a correre, bensì le loro automobiline radiocomandate o da pista (slot-car). Si tratta comunque di una minoranza. Gli Statici sono molti di più, e si possono a loro volta suddividere, sotto il profilo comportamentale, in Catacombali, Ostensivi e Sacrificali. I primi due considerano intangibile l'oggetto del desiderio: i Catacombali, una volta acquisito l'amato bene, lo ripongono accuratamente, avvolto nella confezione originale, in un loculo-armadio, dal quale lo traggono un paio di volte all'anno; gli Ostensivi lo espongono in bacheca, alla pubblica adorazione, purché nessuno osi toccarlo. I Sacrificali, viceversa, non appena possono si chiudono in un'apposita stanza, detta laboratorio, in cui praticano riti misterici di assemblaggio, elaborazione e customizzazione, (foto 2) quando non addirittura di autocostruzione integrale (e ciò li ascrive al novero degli Integralisti).
In linea generale, il riferimento è a due grandi scuole di pensiero: si usa distinguere fra i Conservatori (che peraltro non sono nemici del progresso) e i Restauratori (che non hanno niente a che spartire col Congresso di Vienna). Tra di essi la divergenza ideologica è comunque assoluta: i Restauratori temono la ruggine come l'Aids e rifanno di sana pianta un modellino se ha un graffietto. I Conservatori non lo spolverano neanche, per timore che perda la patina.
Ci sono collezionisti di modellini microscopici a altri di modelloni grossi quanto un forno a microonde. La dirimente passa per l'IMU: da trecento metri quadri in su, abbiamo scale tipo 1:12 o 1:8 e talvolta anche 1:1 (in box climatizzato); sotto i cinquanta mq, solo 1:87 e micromachines, ma poche. In mezzo, dipende dal grado di tolleranza della moglie, in genere inversamente proporzionale alla superficie sottratta al menage familiare.
Passando a esaminare il profilo finanziario, ci sono i Nostalgici e i Cinici. I primi ricomprano i giocattoli della loro infanzia e sono disposti a pagare cento euro per una comunissima riproduzione Made in China. Sono le vittime predestinate dei Cinici, in particolare della sottocategoria dei Bazarini, i quali, informati su tutte le quotazioni, valutano con un'occhiata e comprano all'ingrosso intere collezioni che poi rivendono al dettaglio, trattenendo il meglio per sé e rifilando gli scarti ai Nostalgici, che tanto non ci fanno caso. Ci sono poi i Telematici, facilmente individuabili dalla bolletta telefonica, i quali trafficano on line, e ogni tre acquisti se ne ritrovano cinque sull'estratto conto della carta di credito. Gli Scambisti non esistono; e non per remore moralistiche: alle Borse di Scambio di modellismo, in realtà, non si scambia nulla per qualcosa che non sia un fascio di banconote.
Riguardo ai criteri di raccolta, abbiamo poi i Warriors, che si interessano solo di automezzi dipinti in grigioverde o in tinta mimetica, estendendo i loro interessi ai mezzi cingolati o semicingolati. Ai Guardialadristi fanno capo i fan di automezzi di Carabinieri e Polizia; forzatamente autarchici i primi, i secondi spaziano dagli incrociatori degli sceriffi americani ai maggiolini bianco-verdi con la scritta Polizei. Nell'area dei Volontari civili rientrano i maniaci di pompieri (foto 3), autoambulanze e simili. Hanno a disposizione un campo assai vasto ma, come i precedenti, lamentano la mancanza di microsirene. Gli Agonistici si occupano solo di automobili da competizione.
O, più precisamente, di determinati e particolari modelli, da pista o da rally, dei quali tendono a riprodurre fedelissimamente anche il più infinitesimo stick pubblicitario. Di solito accusano precoci disturbi alla vista. Sottocategoria: i Recordisti, capaci di dilapidare una Tredicesima per l'acquisto di un Bluebird di latta anni '60 made in Japan. I Monomarca fanno riferimento a un singolo fabbricante del mondo reale o di quello modellistico: abbiamo pertanto i collezionisti di minuscole Ferrari, Porsche, Alfa Romeo, etc. o di soli Corgi, Solido, Spot-on e così via. Rispetto ai prototipi full-size, la prima sottofattispecie è quella dei vorrei-ma-non-posso; la seconda (considerata la mole degli investimenti in varianti di colorazione, versioni atipiche e rarità fuori catalogo) è quella dei potrei-ma-non-voglio.
Tra gli Iperspecialisti sono annoverati i casi disperati, come gli esclusivisti di spyder anni '50 o coupé anni '30 (o viceversa), di auto-che-hanno-corso a-Le Mans (o alla Vermicino-Rocca di Papa), di auto-guidate-da (Nuvolari, Senna, i Beatles...), di limousine regali, papali, presidenziali e/o dittatoriali, di autocarri ribaltabili o (ci sono, ci sono...) di camion della spazzatura... (foto 4)
Infine ci sono coloro che a dispetto dell'anagrafe inclemente si ostinano a considerare i modellini come dei giocattoli. Li collezionano semplicemente perché guardandoli ritornano bambini. Sono quelli che sanno che non si smette di giocare perché si diventa vecchi: si diventa vecchi perché si smette di giocare. A questi ultimi, in particolare, sono dedicati MUSEOGIOCANDO e questo sito internet, forse troppo prolisso di parole, ma che ha una spiegazione: ho fatto il giornalista per 40 anni e tutto sommato credo che la parola scritta sia tuttora il mezzo più indicato per trasmettere informazioni. Se però vorrete limitarvi a guardare le figure, fate pure: è sempre meglio che niente.
Der Spielehüter